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Always Parco Sempione!

3 giugno 2014 • Agata la tempesta

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Al parco Sempione, oltre al molto spazio a disposizione, ci sono alcuni “must” dai quali non si può prescindere.
Sono il trenino, la pista delle macchinine e la giostra del cavallo che spara agli indiani.
Ci sono da sempre, sin da quando io ero piccolo e andavo al parco con i miei genitori.
Il trenino ha gli stessi vagoni comodi per i bimbi e scomodi per i genitori, gli stessi sedili rotti e lo stesso
conducente che ormai credo abbia duemila anni e che di cognome faccia “Highlander”.
Anche i pupazzi lungo il percorso del trenino sono gli stessi. All’inizio a sinistra qualche papero, più avanti
Prima del tunnel i Puffi con la Puffetta che, visto l’aspetto giovanile, di sicuro è ricorsa alla chirurgia estetica, poi il tunnel ( nel quale entri e urli. Perché? Perché si!). Dopo il tunnel , sulla sinistra. Biancaneve e i sette nani e subito dopo, proprio in traiettoria con il getto dell’acqua, il piccolo Calimero, che porta la bandiera della sfiga con una rasssssegnazione a 5 “S”.
Poi qualche castoro, un paio di pulcini e via fino alla stazione dove passi e saluti, anche gente che non conosci, perché a tua figlia fa piacere. A te un po’ meno soprattutto quando le persone che saluti, e che non conosci, ti guardano come a voler dire: “chi sei, cosa vuoi, chi ti conosce!”
Anche per l’altro “must”, ovvero le macchinine, le cose non sono cambiate.
Stessa pista, stesse auto, stessi graffi, stesse ammaccature e stesso controllore, che poi è lo stesso che guida il trenino e ritira i biglietti.
In biglietteria c’è una donna la cui età oscilla tra i 100 e i 1000 anni e che comprendi non essere una statua di cera solo perché muove una mano per dare i biglietti e ricevere i soldi.
E infine la giostra del cavallo che spara agli indiani.
Tu metti il gettone, la giostra parte e tuo figlio, con una pistola che risale ai tempi di “Mezzogiorno di Fuoco”, spara a degli indiani che girano in cerchio.
Sono mille anni che fanno lo stesso giro questi poveri indiani.
Sono mille anni che si fanno sparare addosso dai bambini.
Ormai cadono prima di sparare.
Non ce la fanno più.
Questo e tanto altro è il parco Sempione, quello dove andavo io da piccolo e dove ora porto la mia piccola principessa.
Non è cambiato niente, compresa la totale mancanza di simpatia dei gestori del bar che ti servono dando per scontato che educazione, cordialità e professionalità non esistano solo perché non rientrano nel menù.
Perché ci vado?
Perché non cambio parco?
Perché li, sui trenini, sulle macchinine, sulla giostra, torno piccolo con la mia piccola.
E mi piace.
Papà Angelo

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