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PARCO ACQUATICO, SENZA PINNE, FUCILI E OCCHIALI!

12 maggio 2014 • Agata la tempesta

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Sabato mattina.

Parco come tutti?

No.

Allora libreria?

No.

Cosa?

“Papà, mi porti al parco acquatico?”

“Neanche piscina! Il parco acquatico.

Quale, quello che ha l’ingresso che Costa con la “C” maiuscola e che e’a mezz’ora da casa?

Quello!”

Perfetto.

In auto risentiamo allo sfinimento la colonna sonora di FROZEN.

Sopporto perché almeno AGATA sta in silenzio e IO posso concentrarmi sulla strada.

Arriviamo.

“Prego, sono 20 euro!”

AGATA non paga perché è sotto al metro. Ma se così non fosse le farei tenere le gambe piegate… E che C…0!”

Ma perché 20 euro?

Perché hai la piscina con le onde, quella dove tua figlia vuole stare a patto di poter tenere un braccio al tuo collo, conficcandoti le unghie nelle tue spalle.

E poi c’è la piscina con i giochi, quella dove tua figlia si diverte e tu prendi freddo poiché , vista la profondità quasi zero dell’acqua, non riesci a entrarci e attendo bagnato e congelato a bordo vasca.

E poi + e poi c’è il percorso con l’acqua corrente, ovvero un punto in cui viene ricreata la corrente dei fiumi per far muovere le persone e dove tua figlia fa il cambio e infila le sue unghie non più nelle  tue spalle ma sulla nella tua schiena.

E poi+ e poi + e poi c’è la piscina all’aperto a cui si accede direttamente dall’interno, quella che ti procura uno sbalzo termico di livello e che ti garantisce una tappa al bagno ( e non per lavarti) da li a una decina di minuti.

“E poi e poi e poi sarà come morire..” diceva  Giorgia… E aveva ragione.

Ti rimangono , prima della morte, solo gli scivoli, quelli in plastica dura che ti graffiano ogni punto del corpo, compresi quelli coperti dal costume, e l’idromassaggio, che potrai solo osservare poiché tua figlia ha paura delle bolle che fa e quindi non ti ci fa entrare.

Detto questo, dopo due ore in acqua, con il corpo piagato e sulla via della decomposizione, si torna nello spogliatoio, al proprio armadietto, quello che in questo super parco acquatico si  apre con un braccialetto gentilmente offerto dalla direzione all’ingresso, alla modica cifra di 20 euro, per evitare di avere chiavi di lucchetti vari.

Apriamo, prendiamo lo shampoo e via alle docce.

La doccia scorre veloce, ma poi devi asciugarle i capelli e li’ si potrebbero perdere “i migliori anni della nostra vita ” e di quella di Renato Zero.

12.15 a.m.

Usciamo.

In auto, tanto per cambiare, colonna sonora di FROZEN.

Però ti aspetta il pranzo.

E poi il pomeriggio.

Magari fa un po’di nanna!

Seeeeeeeeeeee!

Non vedo l’ora che sia Lunedi per tornare al lavoro.

Papà Angelo

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