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Il gran galà delle principesse

11 novembre 2013 • Agata la tempesta

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Domenica pomeriggio, ore 16.00 in punto.
Alla ludoteca CIAO TATA inizia il Gran Gala’delle Principesse.
A casa nostra la preparazione comincia due giorni prima, e più precisamente, quando Katia, la mia adorata compagna, mi chiede:
- ” Che ne dici se vado a prendere il vestito da principessa alla piccola per il gala ‘?”
- ” Ma non serve, ha più abiti da ballo lei che l’intero guardaroba della Scala!. Usiamone uno di questi.”
- “Hai ragione!”
E’proprio perché avevo ragione, Katia ha preso un altro abito da principessa a nostra figlia.
Quando si dice che in una casa regna il dialogo.
Un vestito discreto.
La parte superiore composta da un bustino azzurro con piccoli diamanti a fare le veci dei bottoni e due spalline in pizzo. Una chiara dimostrazione che l’LSD non fa bene!
La parte inferiore?
Una gonna grande quanto il raccordo anulare.
Il tutto completato da una calzamaglia bianca.
Nell’insieme, un vestito sobrio quanto un quadro di Dali’.
Ha iniziato a vestirsi alle 13.00 e abbiamo rischiato di arrivare in ritardo.
Ma non e’stata solo la vestizione a essere complicata. No!
Vogliamo parlare della fase trucco?
Chiaramente se ne è ‘occupata la mamma, mentre io osservavo il Milan rasentare la soglia della vergogna.
Dal bagno nessun rumore.
Katia la truccava tesa e concentrata  mentre Agata, con la severità dei giudici di Ballando sotto le stelle, controllava dallo specchio che la
madre non commettesse errori, pena urla isteriche capaci di sfiorare l’ultrasuono e di far arrivare dei delfini davanti alla porta di casa nostra.
Trucco fatto,
Poi le metto la corona.
So che la terrà su pochissimo,ma gliela metto perché la vuole e perché e’tardi.
Possiamo uscire.
Agata non vuole mettersi la
Giacca. Fuori Alaska e lei non vuole la giacca.
Di corsa in auto, senza maglione… E senza corona. Se l’e’ già tolta.
Cosa avevo detto?
Trovo parcheggio davanti alla ludoteca.
Scendiamo e entriamo .
Neanche la domenica in piazza aspettando il Papa c’è così tanto caos.
Mille bambine vestite come principesse con la grazia nel chiedere le cose di uno scaricatore di porto.
Togliamo le scarpe, mettiamo le calze antiscivolo e la vediamo sparire in mezzo alle altre principesse.
Tutti i genitori hanno il volto stravolto, forse perché anche loro sono due giorni che sono in tensione per il gala’.
Poi, per la serie “la quiete dopo la tempesta” tata Alexy si avvicina e ci dice: ” Se volete potete andare, ci occupiamo di tutto noi! Tornate  a prenderli alle 19.00″.
Sul viso dei genitori  si fa largo un sorriso a 4000 denti.
Papà e mamme che piangono, si inginocchiano a ringraziare il Signore, si abbracciano.
Io ne approfitto per abbracciare una mamma che, con grande eleganza, definirei un gran pezzo di f……..
Tre ore di libertà.
Non succedeva da quasi 4 anni.
Io e Katia usciamo e iniziamo a camminare.
Poi ci prendiamo la mano.
Poi ci guardiamo in faccia.
Poi ci fermiamo a guardare una vetrina .
Poi prendiamo un caffè seduti  al tavolo di un bar.
Poi leggiamo un giornale.
Poi stiamo in silenzio.
Poi diciamo frasi intere e non solo parole interrotte.
Poi ci abbracciamo.
Poi…
Poi sono le 18.50. Dobbiamo tornare.
Alle 19.00 si aprono le porte della ludoteca.
Tre ore magnifiche, ma nulla in confronto al suo sorriso mentre ci corre incontro
In auto ci dice che si e’divertita tanto e che vuole tornarci.
“Papà, tra due settimane c’è il gala’delle regine”
Silenzio in auto.
“Posso andarci?”
Ancora silenzio.
Accendo la radio e le dico:
” Certo che puoi andarci”.
Alzo altissimo il volume dello stereo e completo la frase senza che Agata possa sentirmi: ” Macol c…o che ti compro un altro vestito!”

Papà Angelo

3 Responses to Il gran galà delle principesse

  1. Emanuela scrive:

    La nostra bimba ci ha detto quando siamo andati a prenderla .”ma siete gia tornati?????,Ma perchè non tornate più tardI,mamma vai a fare un altro pò di shopping hai comperato poco”.Devo proprio dire che era entusiasta di vederci.

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