lettone

TUTTI NEL LETTONE!

14 ottobre 2013 • Agata la tempesta

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E se la piccola AGATA non vuole dormire nel suo lettino?

Dalla sua camera urla disperate.

LEI, giustamente, è inflessibile: “ Non mi interessa, deve dormire nel suo lettino!”

IO tento di resistere ma poi, quando l’intensità degli urli raggiunge toni alla Farinelli,  cedo, mi alzo, la vado a prendere e la porto nel lettone.

AGATA smette di colpo di piangere, come se avesse un bottone e qualcuno avesse schiacciato STOP.

Farla dormire nel lettone però non va bene, per diversi motivi:

- per paura di schiacciarla senza accorgermene, dormo con un occhio chiuso e uno aperto. In sintesi non dormo.
- per dormire in tre in un solo letto e capire come potermi ritagliare una piccolissima parte di materasso, sono costretto a recuperare tutte le mie conoscenze in materia di Tetris.
- si rannicchia su se stessa e poi allunga un piede che, quasi sempre, finisce sul mio naso. E dormire con il naso tappato non è facile.
- se non si rannicchia, si muove in continuazione e riesce quasi sempre a colpirmi, con una precisione da cecchino, labbra, naso e occhi. Sto valutando di andare a letto con il casco integrale della moto. Un po’ scomodo, ma sicuro.
- mette la sua faccia attaccata alla mia e respira. Dal suo piccolo stomaco giungono ( come accade a tutti gli esseri umani) essenze di rosa marcita che mi procurano un sonno lisergico.
- dalla sua tenera boccuccia perde la cosiddetta “ bavetta” la quale, una volta giunta sul cuscino, si allarga e se ne impossessa, costringendomi a dormire con maschera e boccaglio da sub. Non è comodo!
- nel girarsi, durante la notte, finisce con la sua testina sul mio braccio. Per non svegliarla rimango così e non mi muovo. Al mattino, mi ritrovo con un braccio completamente privo di sensibilità che comincerà a funzionare nuovamente un tre ore dopo, se tutto va bene.

Ecco perché AGATA non dovrebbe dormire con noi.

Ecco perché, se qualcuno dovesse capitare a casa mia una mattina e mi dovesse trovare rannicchiato nel suo lettino, non si deve preoccupare. E’ normale.

E molti papà sanno di cosa sto parlando.

 

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