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IL DENTINO

27 aprile 2015 • Agata la tempesta

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Ci siamo quasi.

Un dente  inizia a ballare nella bocca di Agata.

E se il dente balla il topino deve prepararsi a portare il soldino.

“Figlia mia, è una cazzata quella del topino. Non c’è nessun topino! Sono io il topino che tira fuori i soldi e te li mette sotto il cuscino. Smettila di credere a tutto quello che ti dicono. Ma tu davvero pensi che se tua madre vedesse aggirarsi un topo per casa con in mano una monetina, resterebbe impassibile perché sa che  il piccolo “mouse” non è malintenzionato e sta semplicemente andando a portare il soldo sotto il tuo cuscino? Come minimo farebbe un urlo di quelli fastidiosi persino per i delfini, che di ultrasuoni se ne intendono.

Non c’è nessun topino, Agata.

E il dentino? Cade e ti ricresce, così come ti cadranno e ti ricresceranno anche gli altri.

A proposito. Quanto la porteremo avanti ‘sta farsa del dentino e del soldino? Più che altro per capire quanto debbo spendere.

Tua madre e i nonni mi dicono di non fare il cinico e di non toglierti il piacere della sorpresa.

Vero!

Ma se ho imparato un po’ a conoscerti, tu, con quella faccia di palta che hai, capita la solfa dentino – soldino, come minimo farai finta di credere a questa storia  almeno fino ai 18 anni. E quanto mi deve costare ‘sto dentino? Faccio prima a prenderti un monolocale”.

Questo vorrei dire a mia figlia Agata mentre mi comunica per la trecentesima volta in mezz’ora che le sta cadendo il suo primo dentino.

Invece taccio.

Raccolgo il mio fastidio, lo metto nell’armadio insieme alle cose che non metto più e tiro fuori dai cassetti la pazienza.

Perché?

Sulla  faccia della mia piccola principessa c’è quell’entusiasmo contagioso, quello che sta bene con tutto, quello che si abbina con “un sorriso a pieni denti”, lo stesso che tra poco diverrà “un sorriso a pieni denti meno uno”, considerando appunto il dentino che sta per cadere.

Un entusiasmo che non ricordo più e che riesco a rivedere e rivivere solo attraverso mia figlia.

Quindi che senso ha parlare, visto che il regalo vero sono io a riceverlo?

Che senso ha dirle che il topo non esiste, che Babbo Natale ha un sacco di problemi anche lui, che la Befana non è la mamma anche se le assomiglia, che il grattacielo non fa il solletico alle nuvole o che Peppa Pig non è simpatica perché una maialina logorroica non si può sopportare!?

Glielo direi in nome della verità, che alla lunga premi sempre?

Si…Ma va detto anche che una bella dose  di entusiasmo innocuo , ogni tanto fa davvero bene a tutti.

Quindi taccio è aspetto il dentino con il soldino in mano.

“ Mentre aspetti porta giù la spazzatura” mi dice la mia compagna.

Ed ecco che la fantasia lascia spazio, come sempre alla dura realtà.

Ma va bene, tanto ho fatto una bella scorta di entusiasmo e per un po’ sono tranquillo.

Grazie Agata.

E lascia la porta della camera aperta per far entrare il topino!

Tuo papà.

Angelo

One Response to IL DENTINO

  1. giuseppe f scrive:

    Goditi la storia del dentino, finchè lei ci crederà. Non c’è niente di più bello nel vedere l’entusiasmo dei bimbi nel vedere realizzarsi i sogn iper quanto improbabili essi siano per i genitori. Per citare una canzone … quando i bambini fanno oooooh, che meraviglia, che meraviglia.
    Ed è davvero così per me. Vivo per meravigliare mia figlia ed allo stesso tempo ripago me stesso di tutta la fatica che ci vuole cmq, per rendere magico ogni momento.

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